Quella che tutti conosciamo come Festa della Donna è in realtà molto più di una “festa”. L’8 Marzo, infatti, è ufficialmente riconosciuto come Giornata Internazionale della Donna, istituita per ricordare le lotte sociali, politiche e di emancipazione che le donne hanno affrontato nel corso della storia per conquistare più diritti e uguaglianza di genere, senza dimenticare le discriminazioni di cui sono state - e sono tutt’ora - oggetto nel mondo.
Per la straordinaria importanza che riveste l’8 Marzo è necessario ripercorrere la genesi della Festa della Donna: ne è scaturito un ricco articolo che permette di scoprirne l’origine, le tappe e il valore, ieri come oggi.
Festa della Donna, una storia rivoluzionaria
La narrazione correla la Festa della Donna a due avvenimenti storici.
25 Marzo 1911: l’incendio della fabbrica tessile Triangle a New York
Fu il più grave incidente nella storia industriale di New York, causando la morte di 146 persone, di cui 123 donne per la maggior parte giovanissime immigrate. La Triangle Company occupava i 3 piani più alti di un palazzo a 10 piani e i proprietari della fabbrica tenevano chiusi a chiave gli operai per paura che rubassero e facessero troppe pause. Quando il pomeriggio del 25 Marzo 1911 divampò l’incendio lasciarono morire intrappolati gli operai mentre loro riuscirono a mettersi in salvo. La risonanza sociale e politica di questo drammatico evento fu così grande da portare a varare nuove leggi in tema sicurezza sul lavoro.
8 Marzo 2017: le donne in protesta a San Pietroburgo
Fu la prima volta che le operaie russe scesero in strada accanto agli uomini per protestare contro la dinastia monarchica dei Romanov e chiedere a gran voce la fine della guerra davanti agli oltre due milioni di soldati morti nel primo conflitto mondiale. Fu una delle prime manifestazioni della “Rivoluzione di febbraio” (secondo il calendario giuliano in vigore all’epoca in Russia avvenne infatti il 23 febbraio), seguita pochi giorni dopo dalla caduta dello zar e da un governo provvisorio che concesse alle donne il diritto di voto. Dopo la rivoluzione bolscevica, fu poi Vladimir Lenin a istituire l’8 marzo come festività ufficiale.
La vera nascita della Festa della Donna
Nel 1909 fu il Partito Socialista americano a volere una giornata dedicata all’importanza delle donne nella società: la prima Giornata nazionale della Donna venne celebrata il 28 febbraio 1909 negli Stati Uniti, scegliendo questa data in memoria dello sciopero di migliaia di camiciaie newyorkesi che l’anno precedente avevano rivendicato con forza condizioni di lavoro migliori.
L’anno seguente la proposta raggiunse l’Europa, per merito dell’attivista Clara Zetkin durante il congresso delle Donne Socialiste tenutosi a Copenaghen in Danimarca, che decise di istituire la prima Giornata della donna a livello internazionale. Nel 1911 i primi paesi del vecchio continente a celebrare la Giornata Internazionale della Donna furono Austria, Danimarca, Germania e Svizzera. Non vi era però ancora una data comune.
In Italia la prima Festa della Donna fu organizzata il 12 marzo 1922 dal Partito Comunista. Durante il ventennio fascista, la celebrazione ebbe una valenza più politica che legata ai diritti delle donne. L’8 marzo del 1945, invece, il nostro Paese celebrò la prima Festa della Donna nelle zone dell'Italia libera e lo stesso anno le donne conquistarono il diritto di voto.
8 Marzo: la data ufficiale e il riconoscimento dell’Onu
1975: le Nazioni Unite - la cui Carta rappresenta il primo statuto internazionale che nel 1945 ha affermato il principio di uguaglianza tra i generi - celebrano per la prima volta nella storia l’8 Marzo come Giornata Internazionale della Donna, in coincidenza con l’Anno internazionale della donna. Due anni dopo, il 16 dicembre 1977, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite propone a ciascun Paese di dichiarare un giorno all’anno “Giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle donne e per la pace internazionale”. L’8 Marzo, che già veniva festeggiato in molti Paesi, fu scelto così come data ufficiale da moltissime nazioni.
Quest’anno la Giornata Internazionale della Donna ha come tema “Le donne in un mondo del lavoro in evoluzione: verso un pianeta 50-50 nel 2030”. Un tema che promuove il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e nello specifico i goal 5 e 4: il primo riguarda l’uguaglianza di genere e l’empowerment di donne e ragazze; il secondo è incentrato sull’accesso globale alla formazione di qualità e all’apprendimento costante.
Nonostante molti progressi siano stati fatti in questi ambiti grazie agli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, molte donne continuano a essere vittime di violenza e discriminazione nel mondo. Basti pensare che, ancora oggi, solo due terzi dei paesi nelle regioni più sviluppate hanno raggiunto la parità di genere per ciò che concerne l’educazione primaria.
La Giornata Internazionale della Donna, un tema sempre attuale
Se è vero che l’8 Marzo celebra i progressi economici, politici e culturali raggiunti dalle donne, basandosi su un principio universale che prescinde da divisioni - siano esse etniche, linguistiche, culturali, economiche o politiche - è altrettanto vero che questo cammino è ancora in piena e costante evoluzione.
Soltanto un anno fa, l’8 Marzo 2022, nel suo intervento ufficiale in occasione della “Giornata Internazionale della Donna” Sergio Mattarella dichiarava:
“… Scoprire che una mamma italiana su cinque, a due anni dalla nascita del figlio, decide di lasciare il lavoro è una sconfitta per tutta la società italiana, alle prese peraltro con un grave declino demografico… Lo Stato, le istituzioni centrali e quelle delle autonomie devono impegnarsi su questo versante…
Non è compatibile con la nostra civiltà che, a parità di mansioni e di impiego, esista una differenza di retribuzione a sfavore delle donne.
Non dobbiamo più consentire che nei colloqui di lavoro si chieda alla donna e soltanto a essa: “Sei sposata? Hai figli? Hai intenzione di averne?”, collegando – come sappiamo - alla risposta positiva un handicap per l’occupazione.
Non possiamo più accettare che le donne vivano nel timore di violenze. Siano esse sotto la forma della brutale aggressione fisica - per strada, nei luoghi di lavoro e di svago, in famiglia - o siano sotto quelle, sovente larvate, ma sempre gravi, di pressioni psicologiche, di veri e propri ricatti…”.
Rileggerne le parole testimonia quanto ancora sia necessario impegnarsi a favore delle donne e dell’uguaglianza di genere, anche in un Paese evoluto come l’Italia. Dove persino la Costituzione - che compie nel 2023 75 anni dall’entrata in vigore - dedica proprio alle donne e alla parità tre Articoli (3, 37, 51), in una visione pioniera ed egualitaria senza precedenti.
La Festa della Donna e la mimosa come simbolo in Italia
È l’8 Marzo 1946 quando appare per la prima volta il fiore della mimosa come simbolo ufficiale della Giornata Internazionale della Donna. Un simbolo in realtà solo italiano, la cui scelta è attribuita a Teresa Mattei, Teresa Noce e Rita Montagnana (moglie di Palmiro Togliatti), membri di spicco dell’Udi (Unione delle donne italiane).
Una scelta che si deve alla fioritura di questo fiore nei primi giorni di marzo e ai costi all’epoca contenuti, tanto da essere eletta come emblema ufficiale da omaggiare a tutte nella giornata della Festa della Donna.
Dietro questa usanza ci sono anche motivazioni storiche ben precise: la mimosa era il fiore che i partigiani regalavano alle staffette e durante il fascismo, nelle fabbriche italiane e in altri luoghi di lavoro, tra le donne vi era l’usanza di scambiarsi un rametto di mimosa. Veniva portato un grande ramo da cui era possibile prenderne una piccola parte da regalare poi a una collega e amica di lavoro. Rappresentava la vicinanza tra donne, la solidarietà tra chi lavorava e lottava insieme per ottenere diritti allora poco riconosciuti. In tanti attribuiscono un significato molto potente alla scelta di questa pianta: i suoi fiori, infatti, sono composti da tanti pallini, numerose singolarità che compongono un (fiore) collettivo.
Cosa regalare l’8 Marzo alla tua Donna?
Senza nulla togliere ai mazzi di fiori o mimose, evergreen che suggeriscono la primavera ormai alle porte, il nostro consiglio è di pensare per mamma, amica, sorella, collega… un regalo in bellezza! Via libera quindi a cosmetici viso, corpo e capelli, profumi o diffusori per la casa. L’importante è che sia sartoriale, ovvero “su misura” per le esigenze e desideri della nostra Donna.
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